Quello che inizialmente sembrava essere un incidente stradale si sta trasformando in un giallo sempre più complesso intorno alla morte di Salvatore Tramontano, conosciuto come “‘o monacone” e originario di Secondigliano, Napoli. Nonostante non avesse legami con la malavita, il caso sta sollevando interrogativi sempre più inquietanti. Il 9 luglio scorso, Tramontano è stato soccorso in piazza Zanardelli e trasportato all’ospedale Cardarelli per una ferita alla testa, ma il 13 luglio è deceduto. A riportare la notizia è il quotidiano Roma oggi in edicola.
La polizia ipotizza che il taglio alla testa potrebbe non essere stato accidentale, ma causato deliberatamente da un coltellino, forse dopo una lite. Tuttavia, nessuno ha confermato queste ipotesi agli investigatori del commissariato di Secondigliano, che stanno conducendo le indagini sulla morte di Tramontano. Nonostante la presenza di persone in strada a quell’ora, probabilmente nel tardo pomeriggio, nessuno ha fornito informazioni decisive.
La zona in cui si è verificato l’incidente è influenzata dal clan Di Lauro, una famiglia criminale ben nota nella regione. Questo potrebbe avere contribuito all’omertà e alla mancanza di collaborazione con le autorità investigative. L’influenza del clan può creare un clima di paura e intimidazione che rende difficile per i testimoni o le persone coinvolte rivelare la verità.
Le autorità continuano a indagare sulla morte di Tramontano, cercando di raccogliere quante più informazioni possibili per fare luce su questo caso complesso. È fondamentale superare l’omertà e incoraggiare le persone a fornire testimonianze e collaborare con le autorità per scoprire la verità su quanto accaduto a Salvatore Tramontano.