A partire da gennaio 2022, è introdotto un unico beneficio per i figli in Italia, che ha sostituito diverse forme di assistenza familiare preesistenti. Questa nuova misura, chiamata “assegno unico”, ha l’obiettivo di semplificare il sistema di sostegno alle famiglie, eliminando detrazioni, assegni familiari, bonus bebè, bonus mamma e assegno per il terzo figlio. La Legge di Bilancio ha previsto l’attuazione dell’assegno unico parallelamente all’istituzione del conto famiglia.

Secondo la legge, le famiglie che soddisfano i criteri specificati possono beneficiare di un importo massimo mensile di 250 euro per ogni figlio a carico. L’assegno unico si applica ai figli dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del diciottesimo anno di età.

Il termine “universale” è utilizzato per descrivere questa particolare indennità perché è accessibile a tutti gli individui, indipendentemente dal loro stato lavorativo. Sono inclusi i lavoratori autonomi, i dipendenti, i disoccupati, i pensionati con figli disabili, i percettori di reddito minimo e i beneficiari di altre iniziative sociali. L’assegno unico per figlio unico in Italia è destinato a una vasta gamma di individui. Possono beneficiare dell’assegno le persone domiciliate o residenti in Italia, i contribuenti italiani, i cittadini stranieri che risiedono in Italia da almeno due anni, nonché coloro che hanno un permesso di soggiorno per ricerca da almeno sei mesi.

L’assegno si applica ai figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino all’età di 21 anni. Entrambi i genitori hanno diritto a ricevere l’assegno, che viene diviso equamente tra di loro o distribuito a coloro che condividono la responsabilità genitoriale se uno o entrambi i genitori sono assenti. In caso di separazione o divorzio, l’assegno spetta al genitore affidatario, mentre in caso di affidamento condiviso, l’assegno viene ripartito tra i due genitori.

Per ottenere l’assegno unico, il genitore o il titolare della patria potestà deve presentare una domanda tramite il portale dell’INPS. Per accedere al portale, è necessario essere in possesso di un’identità digitale SPID di livello 2, una Carta d’Identità Elettronica 3.0 (CIE) o una Carta Nazionale dei Servizi (CNS). L’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) dell’anno precedente è utilizzato come riferimento. È possibile scegliere di non comunicare l’ISEE, ma in tal caso si riceverà un importo minimo di 50 euro per figlio.

Si precisa che a partire dal 1° marzo 2023, coloro che hanno già presentato domanda di assegno unico e universale per figli a carico tra gennaio 2022 e febbraio 2023 riceveranno l’erogazione automatica del beneficio senza dover ripresentare la domanda. Tuttavia, è necessario rinnovare l’ISEE per ricevere l’intero importo dell’assegno.

Per coloro che non hanno ancora usufruito dell’assegno unico o che hanno avuto una domanda respinta o scaduta prima del 28 febbraio 2023, è possibile presentare una nuova domanda.

L’importo mensile dell’assegno unico varia in base al numero di figli nel nucleo familiare e all’ISEE. Per le famiglie con un massimo di due figli e un ISEE inferiore a 15.000 euro, l’importo mensile va da un minimo di 50 euro a un massimo di 175 euro. Per coloro il cui ISEE supera i 40.000 euro, l’importo mensile varia da 50 a 55 euro.

A partire dal terzo figlio, l’importo aumenta progressivamente, da 15 a 85 euro, in base all’ISEE. Se una famiglia ha quattro o più figli, è aggiunto un importo aggiuntivo di 100 euro al mese.