A Marano, provincia di Napoli, le forze dell’ordine hanno arrestato due cugini, rispettivamente di 24 e 23 anni, appartenenti al Rione Traiano, già noti per precedenti penali. I Carabinieri della sezione radiomobile di Marano hanno attirato l’attenzione sui due giovani quando li hanno visti salire a bordo di un’auto in modo sospetto. Dopo un controllo e una perquisizione, i militari hanno scoperto che i due cugini erano in possesso di un borsone contenente gioielli e oggetti preziosi. Nel veicolo è stata trovata anche una sega circolare, presumibilmente utilizzata per forzare una cassaforte. Ulteriori indagini hanno rivelato che i monili erano stati rubati da un’abitazione in via Svizzera. Attualmente, i due arrestati si trovano in custodia in attesa di giudizio, mentre la refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari dell’appartamento.
La vicenda ha avuto inizio quando i Carabinieri della sezione radiomobile di Marano hanno notato due cugini che salivano a bordo di un’auto manifestando un atteggiamento sospetto. La prontezza e l’esperienza degli agenti li hanno spinti a effettuare un controllo. Durante la perquisizione, è stato scoperto un borsone contenente gioielli e oggetti preziosi, insieme a una sega circolare ritenuta uno strumento potenzialmente utilizzato per forzare una cassaforte.
Le indagini condotte dalle forze dell’ordine hanno rivelato che la refurtiva era stata prelevata da un’abitazione situata in via Svizzera. Grazie alle prove raccolte e alle testimonianze degli abitanti della zona, è stato possibile collegare i cugini al furto. Una volta identificati e arrestati, i due sono stati condotti in carcere in attesa di processo. Nel frattempo, i gioielli e gli oggetti preziosi sono stati restituiti ai legittimi proprietari dell’appartamento, che finalmente hanno potuto recuperare i propri beni.
I due cugini, protagonisti di questo episodio di furto in abitazione, erano già noti alle forze dell’ordine per precedenti penali. La loro presenza nel Rione Traiano, un’area caratterizzata da problemi legati alla criminalità, potrebbe aver contribuito al loro coinvolgimento in attività illegali. Questo caso sottolinea l’importanza delle misure preventive e di intervento mirate per contrastare il crimine e offrire opportunità alternative ai giovani a rischio.