È attesa a luglio l’erogazione degli aumenti per i titolari di pensioni minime, come stabilito dalla legge di stabilità. Questi aumenti sono destinati ai pensionati con assegni pari o inferiori al trattamento minimo Inps, che attualmente è di circa 563 euro. L’incremento previsto è dell’1,5% per il 2023 e del 2,7% per il 2024, ma per i pensionati con 75 anni o più l’aumento è maggiorato al 6,4%.

Tuttavia, l’ufficialità della data effettiva di messa a pagamento degli aumenti non è ancora comunicata, sebbene la circolare dell’Inps diffusa a inizio aprile abbia ufficializzato gli aumenti. I titolari di pensione minima avranno diritto anche agli arretrati, che riguarderanno i pagamenti “per ciascuna delle mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024, ivi compresa la tredicesima mensilità spettante”, come stabilito dalla legge di bilancio.

Si stima che la platea potenziale di beneficiari degli aumenti sia di circa due milioni di persone, ma il problema principale sembra essere la fretta con cui è redatta la norma, non circoscrivendo chiaramente la platea dei pensionati che ne possono beneficiare. In ogni caso, il cedolino di luglio sarà particolarmente gradito per molti pensionati, con l’aggiunta degli arretrati per i mesi non pagati e la prevista erogazione delle quattordicesime per alcune fasce di reddito.