Il governo italiano ha deciso di intervenire sulle micro-imposte, partendo dal superbollo auto. Questa tassa, introdotta nel 2011 dal governo Monti, prevede il pagamento di 10 euro al kW per kW superiore a 185 (251 cavalli) e si applica solo ai motori termici e non alla parte elettrica delle vetture. In questo modo, molte berline medie, Suv e compatte sono colpite dal superbollo, che ha generato entrate per poco più di 100 milioni di euro l’anno per lo Stato.
Tuttavia, il governo ha deciso di eliminare questa tassa, definendola “odiosa” e “inutile”. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha dichiarato che l’abolizione del superbollo rappresenta un modo per dare ossigeno al mercato e sostenere il settore dell’automotive, che coinvolge milioni di famiglie.
La decisione del governo di abolire il superbollo è accolta positivamente dal presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, che ha definito questa tassa “iniqua” e “distorsiva” per il mercato automobilistico italiano. La sua abolizione, secondo Sticchi Damiani, riconsegnerà piena libertà nella produzione e nell’acquisto dell’auto, senza artificiali limitazioni.