Lo stop del Governo alla cessione dei crediti, compreso l’Ecobonus per caldaie e pompe di calore, e la possibile limitazione dell’uso di combustibili fossili negli impianti di riscaldamento dal 2024, hanno creato un’incertezza per imprese e famiglie che devono decidere come procedere con i lavori di ristrutturazione. Molte persone si trovano in una situazione difficile, in quanto hanno già prenotato e pagato acconti per interventi che ora non possono più beneficiare dello sconto in fattura. Il Governo sta cercando di risolvere la situazione e si parla di una possibile misura salva-caldaie.

Tuttavia, a partire dal 17 febbraio 2023, sarà possibile accedere alla sola opzione di detrazione IRPEF pluriennali per la sostituzione della caldaia. Questo significa che, per la sostituzione della caldaia con un impianto a pompa di calore per la sola acqua calda sanitaria o anche per il riscaldamento, sarà possibile beneficiare di un’agevolazione fiscale in dichiarazione dei redditi.

La detrazione sarà del 50% se i lavori rientrano nel Bonus Ristrutturazioni per un importo massimo di 30.000 euro e la sostituzione della vecchia caldaia con un nuovo impianto di classe A. Se i lavori rientrano nell’Ecobonus, la detrazione sarà del 65% con un limite massimo di spesa di 96mila euro per la sostituzione della caldaia con una di classe A e la contestuale installazione di sistemi di termoregolazione di classe V, VI o VII per il controllo della temperatura dell’acqua. Invece, se i lavori rientrano nei lavori trainanti del Superbonus, la detrazione sarà del 90%.