L’assegno unico è introdotto per sostenere le famiglie con figli a carico e migliorare le condizioni di vita dei bambini. Tuttavia, alcune famiglie monogenitoriali hanno richiesto la maggiorazione di 30 euro, nonostante non fosse specificato nel decreto. Questo “errore” è causato anche dalla mancanza di requisiti specifici sul modulo di domanda dell’Inps. In un primo momento, l’Inps ha erogato la maggiorazione ai genitori single che dichiaravano di lavorare, ma ha poi interrotto l’erogazione a ottobre. Adesso l’ente sta effettuando conguagli per sette mesi (da marzo a settembre 2022) per quanto riguarda l’assegno unico e potrebbe chiedere a chi ha ricevuto la maggiorazione impropriamente di restituirla. La somma totale potrebbe ammontare a 210 euro per figlio.
Questo sviluppo potrebbe causare preoccupazione e incertezza per le famiglie coinvolte, che potrebbero essere costrette a restituire una parte dell’assegno che avevano utilizzato per far fronte alle loro spese quotidiane. È importante che l’Inps fornisca informazioni chiare e tempestive sulle modalità di restituzione, in modo che le famiglie possano prepararsi e pianificare di conseguenza.
In generale, l’assegno unico rappresenta un passo importante verso una maggiore equità sociale e un sostegno concreto per le famiglie con figli a carico. Tuttavia, è fondamentale che il processo di erogazione sia trasparente e che non ci siano confusioni o errori, in modo da garantire che le risorse siano utilizzate in modo efficiente e che le famiglie abbiano la certezza di ricevere il supporto di cui hanno bisogno.