Nel suo opificio i carabinieri avevano accertato violazioni alla legge per la sicurezza sui luoghi di lavoro che avevano comportato il sequestro dell’impianto produttivo e scoperto vari lavoratori “a nero”, con la conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale.
Ma Huying Chen, una imprenditrice 31enne di nazionalità cinese residente a San Giuseppe Vesuviano, incurante di entrambi i provvedimenti aveva proseguito l’attività, tra l’altro avvalendosi di 6 dei lavoratori “a nero” scoperti nel corso dei primi controlli, operati nel contesto di una serie di servizi nei comuni vesuviani (che avevano portato a un arresto e a 11 denunce, alla chiusura di 7 opifici, a 270mila euro di sanzioni contestate), effettuati da una task force composta dai carabinieri del gruppo di Torre Annunziata, dai carabinieri del reparto tutela del lavoro, nonché dagli ispettori dell’Asl e dell’Inps, che avevano svolto meticolose verifiche in una quindicina di opifici per far emergere il lavoro nero, accertare il rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro e le regolari procedure per lo smaltimento dei rifiuti.
La rimozione dei sigilli è stata accertata dai carabinieri della stazione di San Giuseppe Vesuviano che hanno tratto in arresto la donna dopo aver notato il riavvio dell’attività. L’arrestata è stata tradotta ai domiciliari, in attesa di rito direttissimo.