Il Vesuvio erutterà, prima o poi. Non ci sono dubbi sul fatto che il vulcano che domina il golfo di Napoli sia destinato a risvegliarsi. Sul quando, invece, nessuno può rispondere. Rischio eruzione, piani di evacuazione, abusivismo edilizio. Di questo e di tanto altro si è parlato nella puntata di “A Reti Unificate”, il talk show condotto da Alessandro Cecchi Paone sulle emittenti campane Canale 8, Canale 9, Canale 21 e Televomero, che ieri ha ricordato i 70 anni trascorsi dall’ultima eruzione del Vesuvio. In studio, l’assessore alla protezione civile, Edoardo Cosenza, il prorettore della Federico II, Gaetano Manfredi, il senatore grillino Bartolomeo Pepe (in odore di espulsione dal gruppo) e il giornalista Luigi Necco. In collegamento dall’Osservatorio vesuviano, inoltre, il direttore Giuseppe De Natale.
La trasmissione si è aperta con un imprevisto, perché durante il collegamento si sono accesi gli allarmi dell’Osservatorio a causa di una scossa di terremoto. Dopo alcuni secondi di agitazione, si è capito che l’entità del sisma era trascurabile. Secondo una ricerca realizzata da Datamedia, in esclusiva per la trasmissione, oltre l’80 per cento della popolazione campana si dice non adeguatamente informata sul rischio Vesuvio e sui piani di evacuazione. Un dato confermato anche dai servizi filmati mandati in onda, che hanno dimostrato come, allo stato attuale, i singoli comuni non si siano ancora dotati dei necessari piani di protezione civile.
«Ora i Comuni non avranno più scuse – ha affermato l’assessore Cosenza – Abbiamo stanziato 15 milioni di euro destinati esclusivamente ai piani di protezione civile. Nel più breve tempo possibile, dovranno realizzarlo e renderlo operativo. I cittadini stiano tranquilli, ci bastano 72 ore per evacuare i 700mila residenti in totale sicurezza». Ma lo scenario potrebbe essere ancora più preoccupante perché, come ha sostenuto il vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo, intervistato dalla redazione di “A Reti Unificate”, il numero di persone interessate da un’eventuale eruzione potrebbe essere di circa 3 milioni.
Bisognerà ancora aspettare, invece, per vedere realizzato un piano d’emergenza per i Campi flegrei: «Stiamo aspettando il lavoro della commissione rischi. Dovremmo avere una risposta entro l’estate», ha proseguito Cosenza. «Impensabile spostare una tale massa di persone con questo piano – ha invece sostenuto il senatore Pepe – La Regione, invece di realizzare un piano di incentivi al trasferimento in altre zone della Campania, manderà tutti i cittadini a centinaia di chilometri di distanza senza specificare dove andranno a vivere e che lavoro potranno fare».