Un uomo di 56 anni de L’Aquila, proprietario di diversi appartamenti nel capoluogo abruzzese, è stato denunciato per interferenza illecita nella vita privata dopo che la polizia ha scoperto telecamere nascoste nei bagni e nelle camere da letto di alcuni immobili da lui affittati.
La scoperta è avvenuta a seguito di un’attenta attività investigativa avviata dopo la denuncia di una giovane inquilina.

La scoperta: una microcamera nello specchio del bagno

L’indagine è partita tre giorni fa, quando una ragazza si è rivolta all’Ufficio Denunce della Questura dell’Aquila dopo aver trovato, per puro caso, una microcamera con trasmettitore wireless nascosta nello specchio del bagno del suo appartamento in affitto, situato nella periferia ovest della città.

Ricevuta la segnalazione, la polizia ha immediatamente avviato le verifiche e, dopo aver acquisito gli elementi necessari, ha presentato in procura una richiesta di decreto di perquisizione – anche informatica – nei confronti del proprietario e degli appartamenti da lui gestiti. Il magistrato di turno ha accolto la richiesta, consentendo agli agenti di procedere già nella stessa giornata.

Telecamere in diversi appartamenti e un’app di controllo sul cellulare

Durante le perquisizioni, gli investigatori hanno scoperto sul cellulare del proprietario un’applicazione che gli permetteva di gestire e visualizzare da remoto le immagini provenienti dalle telecamere installate.
Le prime verifiche hanno confermato la presenza di microcamere nei bagni e nelle stanze da letto non solo dell’appartamento segnalato, ma anche in altri immobili di sua proprietà, tutti abitati da diversi affittuari.

A fronte di questi riscontri, il magistrato inquirente ha disposto l’estensione delle perquisizioni a tutto lo stabile, dove sono trovate decine di dispositivi nascosti identici a quelli rinvenuti nel primo appartamento.

Denaro contante e altre telecamere pronte per l’installazione

Nel corso delle operazioni, la polizia ha sequestrato anche ulteriori microcamere ancora imballate e pronte per essere installate, rinvenute nell’abitazione, nell’auto e nel garage dell’uomo.
Durante la stessa perquisizione sono trovati oltre 80.000 euro in contanti, somma che gli inquirenti ritengono riconducibile alle attività illecite.

Indagini in corso: possibile aggravamento delle accuse

Il 56enne aquilano è denunciato per interferenza illecita nella vita privata ai sensi dell’articolo 615-bis del Codice Penale.
Tuttavia, le indagini sono ancora in corso e non si esclude un aggravamento della posizione dell’indagato: gli investigatori stanno verificando se i filmati registrati siano diffusi, conservati o condivisi con terzi, e se altri inquilini siano vittime di registrazioni negli anni precedenti.