Si chiude con un lieto fine la vicenda che aveva portato alla chiusura parziale di Largo Maradona, il celebre santuario laico dedicato al Pibe de Oro nel cuore dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Dopo settimane di incertezza e polemiche seguite al blitz della Polizia Municipale, che aveva sequestrato gadget, bancarelle e magliette prive di licenza, la situazione è finalmente tornata alla normalità.
L’accordo tra Comune, Camera di Commercio e artista-gestore
Alla vigilia del compleanno di Diego Armando Maradona, si è tenuto un incontro risolutivo che ha coinvolto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola e l’assessora al Turismo e alle Attività Produttive Teresa Armato.
Durante il vertice, le istituzioni hanno raggiunto un accordo con l’artista Bostik, ideatore e curatore dello spazio, per l’affidamento dell’area al Comune di Napoli.
Grazie a questa soluzione, sarà possibile rilasciare nuove licenze commerciali regolari per la vendita di prodotti dedicati al campione argentino, garantendo al tempo stesso trasparenza e tutela dell’immagine del luogo.
Largo Maradona riapre: turisti e napoletani di nuovo davanti al murale
Poche ore dopo l’accordo, i cancelli di Largo Maradona sono stati riaperti al pubblico.
Turisti, tifosi e residenti possono così tornare a visitare il murale simbolo dei Quartieri Spagnoli, ammirare gli altarini, le sciarpe, i cimeli e i memorabilia che circondano la grande immagine di Maradona, diventata negli anni un luogo di culto e identità cittadina.
Verso una gestione stabile e riconosciuta dell’area
Il sopralluogo istituzionale rientra nel percorso avviato dai tavoli di coordinamento tra Comune e Camera di Commercio, finalizzato a una regolarizzazione definitiva dello spazio.
L’obiettivo è duplice: da un lato, garantire la pubblica fruizione dell’area, e dall’altro stabilire un quadro normativo chiaro per licenze e attività commerciali, dopo le restrizioni imposte dagli interventi della Polizia Municipale.
L’accordo raggiunto consente così la piena fruibilità del sito in attesa della successiva formalizzazione amministrativa, trasformando Largo Maradona da luogo di culto spontaneo a spazio urbano riconosciuto e valorizzato nel patrimonio turistico e culturale della città.





