Paura giovedì mattina in piazza Garibaldi a Cardito, dove Nicola Romano, giovane dirigente del Comune di Cardito e da pochi giorni responsabile dell’area urbanistica, è stato aggredito mentre si recava al lavoro. L’episodio è avvenuto intorno alle 8.45, a pochi passi dalla sede municipale. Secondo la denuncia del funzionario, un uomo lo avrebbe colpito alle spalle, prima con un pugno alla tempia sinistra, poi con un altro alla fronte. L’aggressore sarebbe un imprenditore locale con cui Romano aveva avuto, il giorno precedente, un acceso diverbio in ufficio riguardante l’iter burocratico di una pratica amministrativa.
L’intervento del sindaco e i soccorsi
Tra i primi a prestare aiuto al dirigente è stato il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, che si trovava nelle vicinanze e ha raggiunto immediatamente il luogo dell’aggressione dopo aver udito le urla.
Romano, visibilmente scosso, è stato medicato e refertato con una prognosi di dieci giorni.
La condanna del sindaco Cirillo: “Un gesto inaccettabile”
Il primo cittadino ha espresso la massima solidarietà al funzionario comunale, condannando con decisione il grave episodio:
“Un fatto inaccettabile, che condanniamo con la massima fermezza.
La violenza, in qualsiasi forma, non può e non deve mai essere una risposta.
La mia amministrazione sarà sempre al fianco dei dipendenti che, ogni giorno, con impegno e professionalità, garantiscono i servizi essenziali per la nostra comunità”.
Cirillo ha poi aggiunto:
“A nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza, esprimo piena solidarietà al nostro dipendente e la vicinanza umana e istituzionale in questo momento difficile. Cardito respinge ogni forma di violenza e si riconosce nei valori del rispetto, della collaborazione e del senso civico”.
Indagini in corso
Sull’accaduto indagano le forze dell’ordine, che stanno raccogliendo testimonianze e visionando eventuali immagini di videosorveglianza presenti in zona per ricostruire con precisione la dinamica dell’aggressione.
La comunità carditese ha espresso vicinanza e sostegno al dirigente, definendo l’episodio “un grave atto di violenza contro chi svolge con serietà e trasparenza il proprio lavoro al servizio dei cittadini”.





