È in fuga Maurizio Ammendola, condannato in primo grado a 5 anni e 6 mesi di reclusione per essere stato individuato come capo del Nuovo Ordine di Hagal, un’organizzazione di matrice neonazista e suprematista accusata di aver progettato attentati, tra cui un attacco con bazooka in un centro commerciale alle porte di Napoli.

Secondo quanto riportato da Il Mattino, l’uomo ha rotto il braccialetto elettronico ed è riuscito ad allontanarsi dalla sua abitazione di Maddaloni, dove si trovava agli arresti domiciliari. La fuga è avvenuta poco dopo la decisione della Cassazione, che aveva confermato per lui la misura cautelare in carcere.

La condanna e l’inchiesta

Ammendola era stato condannato lo scorso dicembre insieme ad altri tre imputati:

Michele Rinaldi,

Gianpiero Testa,

Massimiliano Mariano.

Per loro, le pene inflitte dal tribunale sono comprese tra i tre e i cinque anni di reclusione.

Il processo aveva messo in luce la pericolosità del gruppo, che progettava azioni violente e azioni eversive di stampo terroristico.

Le misure di sicurezza

Dopo la sentenza di primo grado, era stata disposta la scorta per il pubblico ministero Claudio Orazio Onorati, titolare delle indagini, affiancato dal pm della Dna Antonello Ardituro e dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Gianni Melillo.

Ammendola ricercato

La fuga di Ammendola ha fatto scattare immediatamente le ricerche da parte delle forze dell’ordine. Al momento, l’uomo risulta irreperibile e viene considerato un soggetto ad alta pericolosità per la sua storia criminale e per i legami con ambienti estremisti.