Dal Sud Italia alla Sardegna cresce la preoccupazione per una serie di gravi casi di intossicazione da botulino, che hanno già provocato tre morti e dodici ricoveri ospedalieri. Le autorità sanitarie e giudiziarie hanno avviato indagini approfondite per ricostruire la catena di eventi e individuare la fonte dell’infezione.

Le vittime
Una delle vittime è Luigi Di Sarno, 52 anni, artista di Cercola (Napoli). L’uomo ha accusato un grave malore dopo aver consumato un panino con salsiccia e broccoli acquistato in un food truck sul lungomare di Diamante (Cosenza).
Dopo una prima visita in una clinica privata di Belvedere Marittimo, gli era stato consigliato di recarsi in una struttura più attrezzata. Durante il viaggio di ritorno, nei pressi di Lagonegro (Potenza), si è sentito nuovamente male. Nonostante l’arrivo immediato dei soccorsi, è morto poco prima di giungere all’ospedale “San Giovanni”. La salma si trova ora nell’obitorio in attesa di autopsia.

Sempre in Calabria, la Procura di Paola indaga anche sul decesso di una 45enne di Praia a Mare, avvenuto nei giorni scorsi. Secondo l’esposto del fratello, la donna avrebbe mangiato nello stesso punto vendita mobile frequentato da altri pazienti ora ricoverati a Cosenza. La Procura potrebbe disporre la riesumazione della salma.

In Sardegna, nel Cagliaritano, è morta la 38enne Roberta Pitzalis, residente da poco a Monferrato. La donna, come altri intossicati, avrebbe consumato pietanze contenenti salsa guacamole contaminata.

I ricoveri
Sono dodici le persone in osservazione negli ospedali. Tra i casi più gravi figura una 18enne di San Felice a Cancello (Caserta), ricoverata in terapia intensiva. La ragazza era in vacanza a Diamante con il fidanzato, un 20enne di Arienzo, che ha manifestato gli stessi sintomi ma ora è fuori pericolo.

I primi segnali – vista offuscata, vomito e affaticamento muscolare – sono comparsi poco dopo la cena. Gli amici hanno immediatamente allertato il 118, consentendo il trasferimento rapido nei centri ospedalieri.

Indagini e risposta sanitaria
Sul fronte giudiziario, tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Parallelamente, il sistema sanitario si è mobilitato per garantire la disponibilità immediata di antidoto anti-botulino.

Le prime fiale sono arrivate dalla Farmacia Militare di Taranto. Con l’aumento dei casi, la Regione Calabria ha messo a disposizione un velivolo del 118 per trasportare nuove dosi dall’ospedale “San Camillo” di Roma, dove il Ministero della Salute aveva centralizzato ulteriori scorte.

Il Ministero ha dichiarato di aver attivato tutti i protocolli di emergenza in coordinamento con il Centro Antiveleni di Pavia, le ASL locali, la Prefettura e le aziende ospedaliere.