Una violenta esplosione ha scosso via Peppino De Filippo, traversa di via Foria, nel cuore di Napoli, mercoledì alle 19:30. La deflagrazione, avvenuta in un locale adibito a deposito del ristorante “Da Corrado”, ha causato la morte di Giovanni Scala, 57 anni, cugino della chef titolare. Quattro le persone ferite, tra cui una donna precipitata dal primo piano a causa del crollo del solaio, attualmente ricoverata in codice rosso.

Le testimonianze: “Sembrava una bomba”
Secondo i residenti, il boato è stato “fortissimo, come una bomba”. In pochi istanti, una densa nube grigia ha avvolto la zona. Le urla, la polvere, i vetri infranti e lo spostamento d’aria hanno lasciato il segno anche nei palazzi vicini: una finestra di un albergo è stata divelta, e i vetri di un CAF si sono frantumati davanti a clienti attoniti. Fortunatamente, in quest’ultimo caso si sono registrate solo ferite lievi.

Una residente racconta: “Tutto ha tremato. I vetri sono andati in frantumi. Non si vedeva più nulla, solo fumo”. Un altro testimone descrive la sensazione come “un colpo nello stomaco”. Le testimonianze parlano di polvere e rumore assordante, ma nessun odore di gas rilevato nell’immediato.

La dinamica e le indagini: ipotesi fuga di gas
Gli investigatori della Polizia di Stato seguono la pista di una fuga di gas come causa più probabile dell’esplosione. Tuttavia, resta da chiarire la natura dell’impianto presente nel locale. In una dichiarazione pubblicata via social, il titolare del ristorante ha smentito la presenza di bombole: “Nessuna bombola, solo gas di città con regolare contratto. Le notizie circolate sono false”.

Un residente riferisce che circa mezz’ora prima dell’esplosione una persona aveva avvertito un forte odore sospetto nei pressi dello stabile. Elemento ora al vaglio degli inquirenti.

Il sindaco Manfredi: “Serve chiarezza su cosa accadeva in quel locale”
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha espresso vicinanza alla famiglia della vittima e ai feriti, sottolineando la necessità di fare luce su quanto accaduto:

“Va chiarito come sia stato possibile che si sia verificata un’esplosione di tale portata, in un locale formalmente classificato come deposito. Perché c’era il gas? Occorre verificare il rispetto delle normative di sicurezza”.

Il primo cittadino ha ribadito che la sicurezza dei cittadini deve essere una priorità assoluta, annunciando che si attendono accertamenti ufficiali per stabilire eventuali responsabilità.

La comunità sotto shock: “Giovanni era una persona perbene”
Profondo il cordoglio nel quartiere. La vittima, Giovanni Scala, era conosciuta da tutti. “Una bravissima persona, pensava solo a lavorare”, dice un residente commosso. “Temevamo il peggio anche per la donna ferita, per fortuna l’hanno estratta viva”.

Intanto prosegue l’inchiesta per ricostruire l’esatta dinamica e capire se siano stati violati protocolli di sicurezza. L’ipotesi che l’esplosione sia stata causata da una semplice fuga di gas è ora oggetto di approfondimenti tecnici e giudiziari.