Una tragedia familiare ha sconvolto la comunità salentina di Racale. Un giovane di 21 anni, Filippo Manni, studente universitario da poco rientrato da Roma, ha ucciso la madre Teresa Sommario, 52 anni, colpendola con un’accetta alla testa all’interno della loro abitazione al piano terra di un edificio bianco nel centro del paese.
Dopo il gesto, il ragazzo si è dato alla fuga a piedi, in stato confusionale e a torso nudo. I carabinieri lo hanno rintracciato poco dopo mentre si muoveva verso Torre Suda, località affacciata sul mar Ionio, e lo hanno fermato. Attualmente è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario.
Secondo una prima ricostruzione, all’origine del gesto ci sarebbe stata una lite in casa, forse legata a tensioni per l’andamento degli studi universitari. Tuttavia, la dinamica esatta e il movente restano oggetto delle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dalla Procura di Lecce.
A Racale, piccolo comune di poco più di 10mila abitanti, la notizia si è diffusa rapidamente, lasciando spazio allo sgomento. Davanti all’abitazione della vittima si sono radunati amici, parenti e semplici cittadini. Ragazzi che si abbracciano, adulti in lacrime, un silenzio pesante come il dolore.
“È una tragedia che non ha una spiegazione”, ha dichiarato Antonio Salsetti, sindaco di Racale. “Conosco la famiglia, soprattutto il padre, da tanti anni. Non c’era alcuna avvisaglia. Filippo è sempre sembrato un ragazzo come tanti, senza problemi evidenti. Siamo sconcertati, non ho parole”.
L’arma usata, un’accetta da boy scout che il giovane possedeva fin da bambino, è stata sequestrata. Gli investigatori stanno ora raccogliendo testimonianze e dettagli sulla vita del ragazzo per cercare di comprendere cosa abbia potuto scatenare un gesto così estremo.