Un contributo per combattere il divario digitale in Italia: ecco tutto quello che c’è da sapere sul possibile Bonus Internet da 200 euro previsto per il 2025. Negli ultimi giorni sta facendo molto parlare di sé la notizia relativa a un nuovo bonus da 200 euro, destinato alle famiglie italiane in difficoltà economica. Ma è tutto vero? E soprattutto: chi potrà beneficiarne e come si richiede?
Bonus da 200 Euro: Una Misura Contro il Divario Digitale
Il cosiddetto Bonus Internet 2025 nasce con l’obiettivo di ridurre il divario digitale che ancora penalizza molte zone d’Italia, in particolare le aree rurali e periferiche. In queste regioni, l’accesso a Internet veloce è ancora difficile o assente, sia per problemi infrastrutturali che economici.
Questa misura non si configura come un sussidio in denaro libero, ma come un contributo vincolato, pensato per:
coprire i costi di attivazione di una linea internet veloce;
agevolare l’acquisto di modem-router;
abbattere le prime mensilità dell’abbonamento a Internet.
A Chi Spetta il Bonus e Come Funziona
Secondo le prime indiscrezioni, il requisito fondamentale per accedere al bonus sarà il modello ISEE, lo strumento che già oggi determina l’accesso a molte misure di sostegno economico in Italia. L’obiettivo è garantire il contributo alle famiglie con redditi bassi o medio-bassi, escludendo chi già può permettersi connessioni adeguate.
Il bonus non sarà erogato in contanti, ma probabilmente sotto forma di voucher digitale, spendibile presso operatori accreditati per l’acquisto di servizi e dispositivi legati alla connessione Internet.
Quando Arriverà il Bonus?
Al momento, non esiste ancora un decreto ufficiale, ma il Governo avrebbe già stanziato 140 milioni di euro per finanziare l’iniziativa nel corso del 2025. Si tratterebbe di una versione più ambiziosa rispetto al tentativo del 2024, che prevedeva un contributo di 100 euro, mai attivato per mancanza di fondi.
Attenzione alle Truffe
In attesa di conferme ufficiali, è fondamentale fare attenzione a notizie non verificate o a chi promette facili rimborsi in cambio di dati personali. Il Ministero competente non ha ancora attivato alcuna piattaforma o modulo per la richiesta.