Erano molto cauti nelle comunicazioni i componenti dei due gruppi criminali, uno napoletano e l’altro torrese, cioè di Torre Annunziata, sgominati con 15 arresti eseguiti dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato contestualmente a una serie di sequestri. Usavano, per esempio, cellulari e un linguaggio criptati, e specifiche parole per indicare le forze dell’ordine. Inoltre, secondo quanto emerso dell’indagine, le convocazioni, per esempio di coloro a cui era deputato la custodia della droga potevano avvenire anche solo con un colpo di tosse al telefono.

L’indagine coordinata dalla DDA prende spunto, nel 2021, da alcune attività investigative europee durante le quali erano acquisite delle chat emerse da un sequestro eseguito dalle autorità francesi: si tratta di comunicazioni con cellulari criptati che utilizzavano la tecnologia PGP (il crittosistema più adottato al mondo, molto vicino a quello usato a livello militare) con le quali gli indagati tenevano in piedi i contatti con i fornitori (anche internazionali). Grazie all’individuazione di queste comunicazioni gli inquirenti sono riusciti a documentare viaggi degli indagati in provincia di Reggio Calabria, precisamente nella Locride.

A Torre Annunziata una delle basi di stoccaggio della droga era collocata in una pizzeria, il cui titolare finì arrestato e condannato già nel 2021. I gruppi criminali erano particolarmente cauti e utilizzavano parole cifrate per comunicare. Per esempio utilizzavano nomi delle squadre di calcio per indicare le varie forze dell’ordine: con Milan si indicavano i carabinieri, con Lazio la Polizia e con Parma la Guardia di Finanza.