Napoli è scossa da una serie di avvelenamenti che hanno coinvolto sette vittime, di cui sei donne, a partire dall’anziana turista di Ischia, ingannata da Francesco Marrazzo, un uomo di 50 anni originario dei Quartieri Spagnoli. Marrazzo è arrestato venerdì scorso con l’accusa di aver avvelenato le sue vittime con tranquillanti disciolti nel caffè o nel latte di mandorla. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo per il primo episodio, conclusosi con la rapina di 2200 euro alla turista, e oggi deciderà su altri tre episodi.

Dettagli delle Intossicazioni
Le indagini su Marrazzo sono iniziate il 10 luglio, quando si è seduto in un bar di via Foria e ha ordinato del latte di mandorla, che ha poi chiesto di consegnare a una vicina genepesca. Poco dopo, le dipendenti dell’esercizio commerciale si sono sentite male e sono finite in ospedale.

Modus Operandi
Lo stesso schema si è ripetuto in un negozio di piazza Poderino, dove il latte di mandorla inviato da un cliente misterioso ha causato sintomi di intossicazione nelle cassiere. In un altro caso, una tabaccheria del centro storico ha ricevuto il latte di mandorla, e la titolare, dopo averlo bevuto, ha perso i sensi.

Le Indagini
I carabinieri della compagnia Stella hanno identificato Francesco Marrazzo grazie alle immagini della videosorveglianza, che lo hanno collocato nei pressi delle scene del crimine ogni volta. La sua confessione durante l’udienza di convalida, in presenza del suo avvocato Giuseppe De Gregorio, ha confermato che ha stordito la turista con gocce di tranquillante nel caffè.

Reazioni e Considerazioni
La natura ripetitiva e il fatto che la maggior parte delle vittime siano donne sollevano domande sulla possibile motivazione dietro gli attacchi di Marrazzo. Sebbene sia stato arrestato, è importante ricordare che è considerato innocente fino a prova contraria per tutti i procedimenti fino all’eventuale condanna definitiva. Questo caso ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza pubblica e l’abilità delle forze dell’ordine di prevenire tali atti di violenza.