Durante un interrogatorio reso come collaboratore di giustizia, il narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale ha rivelato di aver donato somme di denaro al boss della camorra Vincenzo Cesarano come segno di gratitudine per aver preso le distanze da una tentata estorsione ai danni del suo cugino imprenditore. Imperiale ha spiegato di aver consegnato tra i 20.000 e i 25.000 euro in un cesto, che era regolarmente inviato a Cesarano a Natale e a Pasqua attraverso un intermediario.

Durante il suo percorso come collaboratore di giustizia, Raffaele Imperiale è interrogato dalle autorità lo scorso gennaio riguardo alle sue conoscenze e relazioni nella zona di Castellammare di Stabia, sua città natale. Imperiale ha rivelato che, dopo diversi tentativi falliti di risolvere una situazione di estorsione nei confronti del suo cugino, aveva chiesto l’intervento di esponenti del clan Amato-Pagano, affiliati alla camorra di Secondigliano. Tuttavia, il suo socio in affari, Bruno Carbone, è riuscito a intercedere tramite un intermediario di Villa Literno (Caserta) con il boss Vincenzo Cesarano. Cesarano ha fatto sapere attraverso l’intermediario che non aveva intenzione di estorcere denaro al cugino di Imperiale.

Nonostante Raffaele Imperiale avesse percepito la falsità nell’atteggiamento di Vincenzo Cesarano, ha comunque deciso di gratificarlo donando una somma di denaro. Inizialmente, l’intenzione di Imperiale era di donare 50.000 euro, ma Bruno Carbone lo ha consigliato di limitarsi a 20.000 euro. Così, a Natale e a Pasqua, le somme tra 20.000 e 25.000 euro erano inserite in un cesto e consegnate direttamente nelle mani di Vincenzo Cesarano tramite l’intermediario di Villa Literno.