Il Comune di Sant’Anastasia (Napoli) si costituirà parte civile nel processo contro gli autori della sparatoria avvenuta lo scorso 23 maggio nella centralissima piazza Cattaneo, nel corso della quale sono rimaste ferite una bambina di 10 anni, colpita alla testa, ed i suoi genitori, che erano fermi davanti ad un bar a mangiare un gelato. La piccola, che ha subito due delicatissimi interventi alla testa per estrarre l’ogiva, è fuori pericolo. Della sparatoria sono indiziati un ragazzo di 17 anni ed uno di 19 di Somma Vesuviana, sottoposti a fermo il giorno successivo alla sparatoria, i quali, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, dopo aver litigato con ragazzi del posto ed essere cacciati dal gestore di uno dei bar della piazza, sono tornati a bordo di uno scooter armati di pistola e mitraglietta, esplodendo almeno dieci colpi.
La decisione di costituirsi parte civile nel processo, è annunciata dal sindaco di Sant’Anastasia, Carmine Esposito, in una riunione alla quale hanno preso parte alcuni assessori, e una rappresentanza dei consiglieri di maggioranza e di minoranza. Nel corso dell’incontro è stigmatizzata “l’immagine distorta di Sant’Anastasia che in questi giorni sta emergendo”, sottolineando che “non si può accettare un inesistente allarme camorra, nè che Sant’Anastasia sia terra di delinquenti”.
Intanto, proprio questa mattina, l’amministrazione ha ricevuto un ulteriore finanziamento di 150mila euro per implementare il sistema di videosorveglianza, grazie al quale sono individuati i responsabili, ed è di poche ore fa l’invito del sindaco Esposito al Prefetto di Napoli, Claudio Palomba, a Sant’Anastasia.