Il fenomeno del cosiddetto “femming-in” ovvero la permanenza dei giovani under 35 nella casa dei propri genitori, ha assunto un’importanza sempre maggiore negli ultimi anni. Secondo l’Istat, il 67,4% dei giovani italiani tra i 18 e i 35 anni vive ancora in famiglia, un dato che evidenzia le difficoltà economiche e di lavoro che affliggono questa fascia d’età. Per aiutare i giovani a diventare indipendenti e trovare una stabilità economica, sono introdotti diversi bonus e incentivi che possono agevolare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e dell’abitazione.
Il Decreto lavoro, ad esempio, ha istituito un incentivo per i datori di lavoro, che possono usufruire di un contributo pari al 60% della retribuzione mensile lorda per 12 mesi, per le assunzioni di giovani under 30 non iscritti a corsi di studio o di formazione. È previsto anche un bonus per i datori di lavoro che assumeranno i beneficiari dell’Assegno di Inclusione, la nuova misura di sostegno che partirà dal 1° gennaio 2024.
Per aiutare i giovani a trovare una soluzione abitativa, ci sono anche dei bonus affitti, come lo sconto medio dell’Irpef di 313 euro per gli studenti fuori sede o i loro genitori.
Nel campo dell’istruzione, esiste il finanziamento Studio Sì, un fondo di circa 93 milioni di euro provenienti dal Pon Ricerca e Competitività 2014/2020, che prevede un finanziamento fino a 50mila euro, senza interessi e garanzie, per gli studenti universitari del Sud.
Infine, per agevolare l’accesso alla casa propria, fino a giugno 2023, è possibile usufruire dell’incentivo per i mutui sulla prima casa, rivolto ai giovani under 36 che non hanno liquidità iniziale e consiste in una garanzia dell’80% del Fondo Consap.