Il pagamento dell’assegno unico universale per gennaio 2023 è iniziato il 15 del mese, come previsto dal calendario Inps. Tuttavia, ci sono casi di mancata erogazione del sussidio nei termini previsti, con diversi beneficiari che attendono ancora il contributo. Questi ritardi sarebbero dovuti a problemi tecnico-informatici, come spesso avviene con l’aggiornamento dei sistemi, che sono in via di risoluzione. Le spettanze dovrebbero dunque arrivare sul conto corrente bancario o su altri canali di pagamento, come carte di credito o debito, libretti di risparmio, conti correnti postali, carte Reddito di Cittadinanza, contanti allo sportello postale o accredito su uno strumento di riscossione dotato di codice International Bank.
Per verificare la situazione Inps, è possibile contattare l’ente pensionistico tramite il numero gratuito 803164 da telefono fisso o 06 164164 da telefono cellulare. Inoltre, chi è iscritto al sito dell’Inps può consultare il proprio profilo personale.
Chi ha già presentato la domanda per l’assegno unico nel 2022 e fino al febbraio 2023 e non ha subito variazioni nei propri requisiti (reddituali, numero di figli, etc.) non dovrà presentare una nuova domanda. Al contrario, chi non ha mai fruito dell’Assegno Unico o ha presentato una domanda che non è accolta o non è più attiva potrà farlo. In caso di variazioni dei propri dati, i richiedenti dovranno comunicarle all’Inps, integrando tempestivamente la domanda già trasmessa.
La domanda può essere presentata attraverso il portale web dell’Inps, previo accreditamento con SPID, CIE o CNS, tramite il Contact Center Integrato dell’Inps, i Caf e i patronati o tramite l’app mobile INPS. Gli importi dell’assegno variano da un minimo di 50 euro per figlio (anche senza ISEE) fino a un massimo di 250 (con maggiorazioni in caso di disabilità) per chi ha reddito zero. È possibile utilizzare il simulatore Inps per calcolare l’importo indicativo dell’assegno, ma l’importo effettivo sarà calcolato solo dopo l’istruttoria della domanda.