Il Sinappe, sindacato della Polizia Penitenziaria, ha reso noto l’episodio di un detenuto del reparto “alta sicurezza” del carcere napoletano di Secondigliano, sorpreso dalla Polizia Penitenziaria mentre effettuava una videochiamata con uno smartphone. Il detenuto, di 32 anni, è finito arrestato in flagranza di reato e condannato a un anno di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali.

Il fenomeno dell’introduzione illecita di telefoni cellulari nelle carceri sta diventando sempre più diffuso e preoccupante, nonostante sia diventato un reato perseguibile penalmente. I detenuti non sembrano avere timore delle conseguenze giudiziarie e continuano ad avere pericolosi contatti con l’esterno, mettendo in pericolo la sicurezza degli istituti penitenziari e facilitando tentativi di evasione o di gestione di traffici illeciti.

Per i sindacalisti del Sinappe, è necessario applicare pene severe per contrastare questo fenomeno e prevenire la proliferazione delle attività illegali delle organizzazioni criminali, anche dal carcere. Il Sinappe ha espresso un plauso alla Polizia Penitenziaria di Secondigliano per le loro capacità professionali e operative nel rilevare e contrastare il fenomeno.