La minaccia del cybercrime continua a crescere in Italia, colpendo cittadini, aziende e istituzioni con tecniche sempre più sofisticate. Secondo i dati dell’Osservatorio sulla cybersicurezza, i portali più bersagliati sono quelli di offerte di lavoro e siti di news (42%), seguiti dai social network (17,5%) e dai siti generici (12,9%). Meno frequenti, ma comunque rilevanti, i furti di account legati a servizi finanziari (8,8%), enti pubblici (6,3%) ed e-commerce (3,9%).

L’Italia sotto attacco digitale

Nel 2024 il Csirt italiano (Computer Security Incident Response Team) ha gestito 1.979 eventi cyber, con incidenti a impatto confermato quasi raddoppiati rispetto al 2023. Gli attacchi hanno interessato anche settori strategici, come l’aeronautica e gli aeroporti internazionali.

La fascia più colpita resta quella degli uomini tra i 51 e i 60 anni, spesso vittime inconsapevoli, con una particolare concentrazione di casi in Campania.

Emergenza cyber in Campania e nel Salernitano

La situazione nel territorio campano è definita “critica”:

sequestrate oltre 2.000 SIM utilizzate per frodi digitali;

23 indagati in operazioni di phishing e furto dati;

gruppi criminali attivi nel furto e riciclaggio di criptovalute, con danni milionari e arresti anche internazionali;

otto cittadini truffati da phishing telefonico sofisticato.

Particolarmente vulnerabile il settore sanitario: tra gennaio e marzo 2025 sono stati registrati 21 attacchi informatici a strutture campane, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2024, con episodi significativi anche a Salerno.

Le cause principali: errori umani e scarsa formazione

Secondo gli esperti, gran parte degli incidenti nasce da disattenzione degli utenti, password deboli o riutilizzate, click su link malevoli e gestione negligente dei dati. Le vittime preferite restano gli over 50-60 anni, dipendenti non formati e clienti che condividono informazioni sensibili senza precauzioni.

«La prima difesa resta la consapevolezza delle persone» – ha dichiarato l’avvocato Alessandro Rubino, componente del Comitato Tecnico Scientifico che supporta l’Intergruppo parlamentare su cybersecurity e AI.

Nuove misure e prospettive

Un passo avanti è stato fatto con la nuova normativa anti-spoofing introdotta da Agcom, che obbliga gli operatori a bloccare le chiamate internazionali con numeri italiani falsificati, una delle tecniche più diffuse di truffa telefonica.

Rubino ha sottolineato come il tessuto economico del Salernitano – basato su turismo, PMI, sanità e pubblica amministrazione – rappresenti un obiettivo concreto per i criminali digitali. Proteggere prenotazioni, dati finanziari e sanitari diventa quindi essenziale.

Investire in sicurezza digitale

Secondo gli esperti, il territorio campano dispone di risorse e competenze per affrontare la sfida. Tuttavia, servono azioni integrate:

le istituzioni devono promuovere formazione e sensibilizzazione;

le aziende devono adottare procedure minime di sicurezza per ridurre danni economici e sanzioni;

i cittadini devono accrescere la propria cultura digitale.

«Il cybercrime non è un problema astratto: è reale e vicino. Solo investendo oggi in sicurezza digitale possiamo proteggere i dati, tutelare la reputazione e garantire continuità a cittadini, imprese e istituzioni», ha concluso Rubino.