La crisi bradisismica nei Campi Flegrei continua a destare preoccupazione, con una nuova serie di scosse a raffica che hanno fatto tremare il suolo e le abitazioni. Nella notte tra venerdì e sabato, l’area ha infatti registrato ben 35 eventi tellurici, con la scossa più intensa di magnitudo 2.2 alle ore 7:18, a una profondità di 2,6 km.

L’attività sismica persistente sta alimentando il timore tra gli abitanti della zona rossa, che hanno trascorso un’altra notte di apprensione.

Sciame sismico e sollevamento del suolo: i dati aggiornati
Secondo i rilevamenti degli strumenti di monitoraggio, dagli inizi di agosto la velocità media di sollevamento del suolo nell’area più critica si mantiene intorno a 10±3 mm/mese.

Dati GNSS (Rione Terra): da gennaio 2024, l’innalzamento del suolo ha raggiunto circa 19,5 cm.
Geochimica e fumarole: nessuna variazione significativa nei parametri di emissione.
Temperatura delle fumarole (Pisciarelli-Agnano): oscillazioni tra 94°C e 97°C, con un valore medio di 96°C.

L’ultimo bollettino di sorveglianza h24 evidenzia inoltre che, negli ultimi due anni, si sono verificati 8.525 terremoti nella caldera flegrea, a conferma di un’attività sismica costante.

Un territorio che continua a “muoversi”
I Campi Flegrei rappresentano un’area altamente attiva dal punto di vista geologico, con fenomeni di bradisismo che da anni influenzano il territorio. L’aumento della frequenza delle scosse e il sollevamento progressivo del suolo sono segnali che le autorità monitorano con attenzione.