Ieri l’appello accorato del sindaco Francesco Somma, oggi il presidio davanti a “Casa di Maria”, storica struttura riabilitativa per pazienti con problematiche mentali situata a Pimonte, piccolo comune dei Monti Lattari. Dopo la perdita della convenzione con l’ASL, la struttura è destinata alla chiusura, con il conseguente trasferimento dei 17 pazienti che vi sono curati per oltre un decennio.
Il Duro Impatto sui Pazienti e le Famiglie
La notizia del trasferimento è stata comunicata ieri sera ai pazienti, provocando forte agitazione. Le famiglie, che hanno sempre trovato in “Casa di Maria” un punto di riferimento essenziale, si trovano ora a dover affrontare un cambiamento improvviso e traumatico. Carolina B., figlia di una paziente sessantenne, ha espresso preoccupazione per le conseguenze che questo trasferimento avrà su sua madre:
“Da 10 anni mia madre riceve cure amorevoli qui. Ho paura del trauma che subirà nel cambiare ambiente e operatori.”
Il Ruolo della Comunità e del Sindaco Somma
Il sindaco Francesco Somma, giovane medico, è in prima linea insieme alle famiglie, agli operatori sanitari e ai commercianti locali, per cercare di scongiurare la chiusura. In una lettera-appello inviata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, Somma ha sottolineato le ricadute negative che la perdita della struttura avrà non solo sui pazienti, ma sull’intero tessuto sociale ed economico del comune.
“Casa di Maria ha integrato i pazienti nella comunità e rappresenta una fonte di sostentamento per molte famiglie locali, sia attraverso l’occupazione che grazie all’indotto per i commercianti,” ha spiegato Somma.
Proposta per il Futuro
Il primo cittadino ha avanzato una proposta per cercare di mantenere i pazienti nel territorio di Pimonte: utilizzare uno degli edifici comunali come nuova sede della struttura, riducendo così i costi che l’attuale complesso rappresenta per il sistema sanitario regionale.
“Trasferendo la struttura in un edificio del Comune, possiamo continuare ad assistere queste persone fragili senza intaccare le risorse regionali,” ha dichiarato Somma, evidenziando il valore umano e sociale di questa soluzione.
La Solidarietà della Comunità
Al presidio sono presenti anche gli operatori sanitari della struttura, che si sono distinti per la dedizione verso i pazienti nel corso degli anni, e i commercianti locali, consapevoli dell’impatto economico della chiusura. Il sostegno della comunità è evidente e si traduce in una mobilitazione compatta per mantenere viva una realtà che da anni è parte integrante della vita di Pimonte.