La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti novità fiscali, tra cui il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef al 23%. Tuttavia, queste modifiche hanno avuto un impatto negativo su una fascia di lavoratori con redditi compresi tra 8.500 e 9.000 euro lordi annui, che non riceveranno più il trattamento integrativo di 1.200 euro.

Perché alcuni contribuenti perderanno il trattamento integrativo?
Il cambiamento è una conseguenza della transizione dal sistema di decontribuzione al nuovo schema di agevolazioni fiscali. In particolare:

Nel 2024, grazie alla riduzione dell’aliquota contributiva, alcuni lavoratori hanno avuto un aumento dell’imponibile Irpef, raggiungendo così la soglia per ottenere il bonus di 1.200 euro annui (ex Bonus Renzi-Conte).
Nel 2025, con la fine della decontribuzione, il loro reddito tornerà sotto la soglia necessaria per ricevere il trattamento integrativo. Di conseguenza, questi lavoratori diventeranno “incapienti”, ovvero con un’imposta lorda inferiore alle detrazioni disponibili e quindi senza diritto al bonus.
Possibile correttivo del Governo
Per evitare un impatto negativo su questi contribuenti, il Governo sta valutando un intervento correttivo. Lucia Albano, sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha dichiarato che la possibilità di reintrodurre il trattamento integrativo per questa fascia di reddito sarà oggetto di approfondimento in sede parlamentare.

La difficoltà principale sta nel fatto che questi lavoratori costituiscono una fascia di reddito molto fluida, soggetta a variazioni dovute a nuove assunzioni, straordinari o cambiamenti contrattuali, rendendo complessa l’individuazione di una platea stabile di beneficiari.

Cosa cambia con la Legge di Bilancio 2025?
Il taglio dei contributi nel 2024 aumentava l’imponibile fiscale di circa 549 euro, permettendo a molti lavoratori di rientrare nella soglia del trattamento integrativo.
Il nuovo bonus 2025 da 548 euro è esentasse, ma riduce l’imponibile fiscale, portandolo da 8.268 euro a 7.719 euro.
Poiché l’imposta lorda (1.775 euro) risulta inferiore alla detrazione (1.880 euro), questi contribuenti non possono più usufruire del trattamento integrativo di 1.200 euro.
Quali sono le prospettive?
Il Governo sta monitorando la situazione per valutare un possibile intervento a favore di questi lavoratori. Tuttavia, al momento, non ci sono ancora misure ufficiali per ripristinare il beneficio perso.