L’INPS ha recentemente avviato una procedura per richiedere la restituzione dei bonus da 200 e 150 euro erogati nel 2022 dal governo Draghi. Questi contributi, introdotti per contrastare gli effetti dell’inflazione, sono stati destinati a pensionati, lavoratori e disoccupati con determinati limiti di reddito. Tuttavia, le verifiche post-erogazione hanno rilevato irregolarità che ora obbligano molti beneficiari alla restituzione.

I Bonus del 2022: Finalità e Requisiti
I bonus, una tantum, facevano parte delle misure di sostegno del governo Draghi:

Bonus 200 euro: previsto dal Decreto Aiuti (DL n. 50/2022) per redditi fino a 35.000 euro.
Bonus 150 euro: stabilito dal Decreto Aiuti-ter (DL n. 144/2022) per redditi fino a 20.000 euro.
Entrambi i bonus erano destinati anche ai pensionati e ai percettori di prestazioni assistenziali, come assegno sociale e pensioni di invalidità.
Le Verifiche dell’INPS e le Irregolarità Rilevate
Le verifiche, basate sui redditi presunti del 2021, hanno evidenziato che:

Alcuni beneficiari hanno superato i limiti reddituali previsti.
Gli importi sono stati erogati indebitamente, spesso a causa di errori nella dichiarazione dei redditi o nelle informazioni comunicate.
Per garantire l’equità nell’utilizzo delle risorse pubbliche, l’INPS richiede ora la restituzione delle somme percepite.

Come Avverrà la Restituzione?
L’INPS ha stabilito modalità di restituzione per attenuare l’impatto economico:

Trattenute mensili di 50 euro sulle pensioni a partire da giugno 2025.
Per chi non può subire trattenute, la restituzione avverrà tramite avvisi di pagamento tramite PagoPa.
I dettagli delle verifiche e delle modalità di restituzione sono consultabili sulla Piattaforma per la notificazione digitale degli atti pubblici (Send).

Le Reazioni e le Preoccupazioni
La notizia ha generato forte preoccupazione tra i pensionati coinvolti:

Molti potrebbero non ricordare i requisiti di accesso ai bonus.
Alcuni hanno già utilizzato le somme per fronteggiare spese urgenti, trovandosi ora in difficoltà.
Nonostante l’importanza di garantire equità e legalità, questa misura rischia di aggravare la situazione economica di famiglie già in condizioni fragili.