Da due giorni i lavoratori del centro GLS di Gianturco, a Napoli, sono in protesta contro il licenziamento di 58 colleghi e per chiedere migliori condizioni lavorative. La situazione si è intensificata ieri sera, quando i dipendenti hanno bloccato l’ingresso e l’uscita dei mezzi dai magazzini, causando momenti di tensione. Oggi, dopo tentativi di mediazione falliti, è intervenuta la Polizia di Stato, che ha sgomberato il picchetto di protesta per permettere la ripresa delle consegne.
I Motivi della Protesta
I lavoratori di GLS, società specializzata nella consegna di pacchi, protestano da giorni contro il licenziamento di 58 dipendenti e per rivendicare miglioramenti nelle condizioni di lavoro. La mobilitazione coinvolge anche i magazzini di Frattamaggiore e si inserisce nel contesto dello sciopero di filiera Fedit, proclamato ieri dal sindacato SI.Cobas, e dello sciopero provinciale indetto oggi.
Blocco delle Consegne e Intervento della Polizia
Ieri sera, i manifestanti hanno organizzato un sit-in davanti ai cancelli del centro GLS di Gianturco, impedendo l’ingresso e l’uscita dei camion. La situazione è degenerata oggi, quando, dopo il fallimento delle mediazioni, la Polizia di Stato è intervenuta per sgomberare il picchetto.
Le operazioni, condotte sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria, si sono svolte senza l’uso della forza, come confermato dalla Questura di Napoli. I poliziotti hanno accompagnato i manifestanti verso il margine del cancello, permettendo ai camion carichi di merce, inclusi prodotti deperibili, di riprendere le consegne.
Un Manifestante Portato in Questura
Durante le operazioni, un coordinatore sindacale è accompagnato in Questura per accertamenti. Al momento, non risultano provvedimenti pre-cautelari nei suoi confronti. L’intervento delle forze dell’ordine è richiesto formalmente dall’azienda e motivato da esigenze di ordine pubblico, soprattutto per evitare tensioni tra i circa 130 autisti in uscita per le consegne e i manifestanti.
La Reazione dei Sindacati
I sindacati hanno criticato l’intervento della Polizia, definendolo un atto a difesa dei profitti aziendali a discapito dei diritti dei lavoratori. In un comunicato, hanno sottolineato che i manifestanti non stavano premendo per uscire e che lo sgombero è eseguito dalla celere.
“Ancora una volta, la difesa dei profitti viene prima del diritto al reintegro per 58 licenziati, in mobilitazione ormai da un mese contro il gruppo Temi”, hanno dichiarato i rappresentanti sindacali.





