Il caso che ha scosso l’opinione pubblica lo scorso aprile, riguardante la morte di Rosa Gigante, 72 anni, nel quartiere di Pianura, ha visto un ulteriore sviluppo con l’aggravamento delle accuse nei confronti di Stefania Russolillo, una donna di 47 anni precedentemente accusata di omicidio semplice. La Squadra Mobile e la Procura di Napoli hanno ora contestato a Stefania Russolillo il reato di omicidio volontario premeditato, che rappresenta un’inversione significativa delle accuse precedenti. La donna era inizialmente incarcerata per omicidio semplice, ma ora le autorità ritengono che ci siano prove che suggeriscono un coinvolgimento più grave nel tragico evento.

Le accuse contro Stefania Russolillo includono anche l’accusa di rapina aggravata, suggerendo un possibile movente finanziario dietro l’omicidio. Inoltre, le autorità contestano il tentativo di distruzione del cadavere della vittima, un elemento che aggiunge ulteriori complessità a questo caso.

La vittima, Rosa Gigante, era la madre di Donato De Caprio, noto tiktoker con oltre 3 milioni di follower. La morte di Rosa Gigante aveva suscitato una forte reazione emotiva all’interno della comunità e delle reti sociali, e l’attenzione mediatica su questo caso era stata considerevole fin dall’inizio.