“L’assegno unico universale è una misura molto importante perché riguarda la generalità delle famiglie che hanno figli e credo che sia un primo esperimento davvero determinante per aumentare la natalità nel nostro paese. In un anno abbiamo erogato 16,5 miliardi di euro per oltre 6 mlionii di famiglie. Abbiamo ricevuto 10 milioni di domande. Numeri importanti che abbiamo gestito anche grazie alla interoperabilità, la misura prevede oltre 30 controlli”. Lo afferma Vincenzo Caridi, direttore generale dell’Inps, a margine di un convegno Inps sull’assegno unico universale. L’ipotesi allo studio del governo di detassare le famiglie con figli rischia di far scomparire l’assegno unico? “Queste – risponde Caridi – sono scelte politiche, peraltro la misura dell’assegno unico, essendo un servizio che è nato praticamente un anno fa, può essere rafforzato e non è in contrasto con altre misure che possono essere previste per aumentare la natalità”.
La misura, aggiunge il direttore generale, “riguarda tutte le famiglie e riguarda i figli fino a 21, direi che il nome che è dato a questa misura, universale, riguarda un po’ tutti, riguarda le persone che sono dipendenti, autonome, le persone che sono occupate, questo rende l’idea dell’universalità della misura”. “Abbiamo previsto – spiega in merito ai rinnovi – solo dopo un anno dalla prima erogazione dell’assegno unico, la possibilità di non rifare la domanda per gli utenti la cui situazione non è mai cambiata rispetto alla domanda del 2022, quindi in automatico nel 2023 daremo l’assegno unico senza bisogno di fare la domanda”.