La comunità di Ravello sta schierandosi in difesa del monastero di Santa Chiara, che rappresenta più di sette secoli di storia parallela alla storia cittadina. Dopo l’allontanamento delle due suore che si opponevano al trasferimento, un comitato civico è nato per vigilare sul pericolo di una soppressione forzata a scopo speculativo. L’ex sindaco Salvatore Di Martino ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale per una posizione chiara del governo cittadino. Anche l’ex sindaco Paolo Imperato, presidente dell’associazione culturale Ravello Nostra, ha dichiarato che farà la sua parte per difendere la storia, la cultura e la spiritualità del monastero. Le due suore che si opponevano al trasferimento, Suor Massimiliana Panza e Suor Angela Maria Punnacka, hanno lasciato il monastero definitivamente e sono soggette a un provvedimento di dimissione per la loro disobbedienza alla Chiesa e all’Ordine delle Suore Clarisse Urbaniste d’Italia.

Insieme a Suor Maria Cristina Fiore, avevano rifiutato il trasferimento in tre diversi monasteri in attesa della formalizzazione della donazione dell’intero patrimonio del monastero (il cui valore si stima tra i 50 e i 60 milioni di euro) al Papa Francesco per salvarlo da una eventuale soppressione e speculazione.