Solidarietà all’ex lavoratore dello stabilimento Fca di Pomigliano d’Arco, da lunedì sulla gru del cantiere della metropolitana di piazza Municipio a Napoli, è stata portata nel pomeriggio anche da Daniele Sepe, che con il suo sassofono ha intonato un ”Bella ciao”, tra i manifestanti in presidio a sostegno dell’operaio.
E Mimmo Mignano, 49enne di Somma Vesuviana, da lunedì in sciopero della fame per protestare contro «i tempi lunghi della giustizia», ribadisce che resterà su quella gru fino a domani 16 maggio, quando è previsto il taglio del nastro della stazione della metrò da parte del premier Matteo Renzi. «Sto ammirando i lavori da quassù – spiega – è tutto molto bello. Ma oltre tanta bellezza c’è solo la precarietà: vorrei fare a Renzi qualche domanda, a partire dalla disoccupazione, la precarietà, la giustizia, la scuola. Vorrei sapere da lui se è giusto che centinaia di lavoratori licenziati sono costretti ad attendere i tempi del tribunale di Nola che, per mancanza di personale, rinvia cause, e costringe ad aspettare una sentenza per anni, sebbene la legge preveda che una causa per licenziamento debba essere discussa entro 40 giorni dal provvedimento: noi cinque siamo in attesa da 11 mesi. E ancora vorrei chiedergli se sa che Fca, nonostante i proclami, ha ancora migliaia di persone fuori dal ciclo produttivo costrette a vivere con 700 euro al mese».
Mignano è stato licenziato lo scorso giugno, insieme ad altri quattro operai del reparto logistico Fca di Nola, per una protesta ritenuta offensiva dall’azienda: i cinque simularono il suicidio di Marchionne con un manichino impiccato ad una forca, nel giorno dei funerali di una cassaintegrata, suicidatasi nella sua abitazione, e ritrovata quattro giorni dopo. Il licenziamento di Mignano fu subordinato alla reintegra del lavoratore al proprio posto di lavoro: il 49enne, infatti, era in attesa di discutere un’altra causa di licenziamento per un’altra protesta avvenuta anni prima. Il licenziamento divenne effettivo dopo il reintegro deciso dal tribunale di Nola a luglio successivo.