Il Governo allarga i confini presunti della “Terra dei Fuochi” e con un nuovo decreto aggiunge 31 Comuni, 22 del Napoletano e 9 del Casertano, ai 55 già previsti nel primo documento d’urgenza. Ed a finire nella possibile morsa dei veleni una grossa fetta del Vesuviano. Indagini ed esami clinici preventivi, infatti, saranno effettuati anche nei terreni di San Gennaro Vesuviano, Poggiomarino, Ottaviano, Boscoreale e Carbonara di Nola. Ecco l’elenco completo dei Comuni: Arzano, Boscoreale, Brusciano, Camposano, Carbonara di Nola, Cardito, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Grumo Nevano, Liveri, Massa di Somma, Ottaviano, Poggiomarino, Pozzuoli, Quarto, San Gennaro Vesuviano, San Paolo Belsito, San Vitaliano, Tufino, Visciano, Volla, Capodrise, Capua, Recale, San Felice a Cancello, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, San Tammaro, Santa Maria Capua Vetere e Santa Maria la Fossa.
A tutti saranno applicate le norme contenute nel testo: indagini per la mappatura dei terreni, controlli serrati sulla qualità dei prodotti, screening gratuito per tutta la popolazione residente. Tutto è partito da un ordine del giorno di gennaio scorso a firma di Paolo Russo, presidente della commissione Agricoltura alla Camera. Da qui si è aperta la possibilità per la Regione di allargare l’elenco di Comuni da inserire tra quelli sottoposti a bonifiche e screening per la popolazione. L’elenco e’ stato ampliato in seguito alla nuova delimitazione delle aree Sin, i siti di interesse nazionale.
«Con l’ampliamento della lista si stringono le maglie della rete e si mette ordine – ha detto Russo – Quando cominciò in aula l’esame del testo, ci si rese conto, per esempio, che il Comune di Brusciano è circondato da 7 Comuni che rientravano nella lista, ma ne era escluso. Era dunque logico che ne facesse parte. E lo stesso vale per tante altre realtà territoriali. È una risposta concreta e attenta che la politica e la Regione danno al territorio – ha sottolineato Russo – E i risultati si vedranno in pochissimo tempo».