Il concorso pubblico per 1.274 posti da operatore socio-sanitario (OSS) nelle aziende sanitarie di Napoli 1 e Salerno, atteso da mesi e con oltre 25mila candidati iscritti, è stato annullato all’improvviso. La decisione ha sollevato polemiche e proteste, soprattutto perché le prove selettive erano state programmate proprio in questi giorni. Molti partecipanti, provenienti anche da altre regioni, avevano già sostenuto spese per viaggi e alloggi. L’annullamento, arrivato a ridosso delle prove, ha dunque generato disagi e richieste di chiarimenti.
Le accuse di De Luca
A spiegare i motivi dello stop è stato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha parlato di gravi irregolarità. Secondo il presidente regionale, dietro al concorso si nasconderebbe addirittura un meccanismo di “compravendita dei posti”, con tariffe che variavano tra i 10 e i 15 mila euro.
Particolari critiche sono rivolte alla società incaricata della preparazione dei quiz, accusata di averli predisposti con largo anticipo rispetto alle prove, mettendo in discussione trasparenza e regolarità della selezione.
Nuove regole annunciate
De Luca ha annunciato una revisione delle procedure per i concorsi futuri. I nuovi test, ha spiegato, dovranno essere elaborati il giorno prima delle prove e consegnati in busta chiusa direttamente a Carabinieri e Guardia di Finanza, in modo da garantire la massima sicurezza fino all’apertura ufficiale il giorno del concorso.
Una vicenda ancora aperta
Resta ora da capire quali saranno i tempi e le modalità di una nuova selezione. L’annullamento lascia in sospeso migliaia di aspiranti OSS, molti dei quali da anni attendono una stabilizzazione lavorativa nel settore sanitario.





