Avrebbe prestato servizio appena sei giorni in nove anni, grazie a false certificazioni e finte gravidanze. Ora un’ex dipendente del policlinico Sant’Orsola di Bologna è stata condannata dalla Corte dei conti dell’Emilia-Romagna a risarcire all’azienda ospedaliera universitaria quasi 130 mila euro.

La ricostruzione

Secondo le indagini, la donna avrebbe usufruito di 56 certificati di malattia illegittimi, oltre a due simulazioni di gravidanza, con i relativi benefici fiscali e previdenziali. Il danno patrimoniale stimato ammonta a oltre 69 mila euro, a cui si aggiungono 60 mila euro per il danno d’immagine arrecato all’azienda.

Precedenti penali

La vicenda non era nuova ai tribunali: oltre dieci anni fa l’ex dipendente era già stata condannata in sede penale per truffa e falso ideologico, riportando pene di tre anni e successivamente di un anno e otto mesi. In quelle occasioni erano state riconosciute due provvisionali immediate di 30 mila e 20 mila euro a favore del policlinico, somme mai versate.

La sentenza della Corte dei conti

Con la nuova pronuncia, la sezione giurisdizionale ha accolto integralmente la richiesta della procura generale, imponendo all’ex dipendente il maxi-risarcimento a titolo definitivo.