Doveva partire ieri il maxi concorso per 1.274 Operatori Socio-Sanitari (OSS) in Campania, con oltre 25mila candidati attesi. Ma a cinque giorni dall’inizio delle prove scritte, le Asl di Napoli e Salerno hanno deciso di sospendere tutto, parlando genericamente di “sopraggiunte criticità tecniche e organizzative”. Una scelta che ha scatenato polemiche e proteste tra i partecipanti, che si preparavano da mesi.
De Luca: “Abbiamo fermato tutto per voci di compravendita”
A chiarire la vicenda è stato il governatore Vincenzo De Luca, intervenuto a Serino:
«La situazione era diventata preoccupante – ha spiegato –. Circolava la voce che si stessero vendendo i posti per gli OSS. Abbiamo verificato e scoperto che la società incaricata di preparare i quiz lo aveva fatto una settimana prima della prova. In queste condizioni non c’erano garanzie di trasparenza».
Il concorso andrà avanti
Nonostante lo stop improvviso, De Luca ha assicurato che il concorso non sarà annullato:
«La selezione proseguirà, ma con procedure di massima trasparenza. I nuovi quiz saranno predisposti il giorno prima della prova e custoditi da carabinieri e Guardia di Finanza fino all’apertura della busta, la mattina stessa. In questo modo si evitano rischi di clientelismo».
Il governatore ha poi ribadito la linea della sua amministrazione: «Per dieci anni non abbiamo permesso scorrettezze nelle Asl. Nessuno ha avuto promozioni per pressioni politiche. Finché ci sarò io, non saranno commesse porcherie clientelari».
Un caso politico a due mesi dal voto
La sospensione del concorso arriva a due mesi dalle elezioni regionali in Campania, fissate per il 23 e 24 novembre 2025. Una tempistica che alimenta il dibattito politico e le tensioni tra candidati e cittadini in attesa di un’opportunità di lavoro stabile nel settore sanitario.





