Il cambio dall’ora legale all’ora solare 2025 segna l’arrivo dell’autunno e l’avvicinarsi dell’inverno. Quest’anno, come da tradizione, l’appuntamento è fissato per l’ultimo weekend di ottobre: nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025 alle 3 del mattino le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora, tornando così alle 2.00. La buona notizia è che si dormirà un’ora in più, anche se questo cambiamento porta con sé alcune conseguenze per il nostro organismo e per le abitudini quotidiane.
Cosa cambia con l’ora solare
Il ritorno all’ora solare significa che:
l’alba arriverà prima al mattino, rendendo le giornate più luminose nelle prime ore;
il tramonto anticiperà, con le serate che si accorceranno rapidamente;
il nostro orologio biologico dovrà adattarsi, con possibili disturbi temporanei come stanchezza, irritabilità o difficoltà di concentrazione.
Consigli per affrontare il cambio d’ora
Gli esperti consigliano alcune semplici abitudini per ridurre gli effetti negativi:
seguire una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e vitamine;
bere molta acqua per mantenere una corretta idratazione;
evitare bevande eccitanti e pasti troppo abbondanti la sera;
mantenere una buona igiene del sonno, cercando di andare a letto a orari regolari;
praticare attività fisica moderata, utile per ristabilire il ritmo circadiano.
Curiosità e storia dell’ora legale
L’idea di spostare le lancette dell’orologio non è recente. Fu Benjamin Franklin a proporla per primo nel 1784, con l’obiettivo di risparmiare sull’uso di candele e lampade. L’idea rimase nel cassetto fino al 1907, quando l’inglese William Willet la rilanciò per favorire la produzione industriale.
Il primo Paese ad adottarla fu il Regno Unito, durante la Prima guerra mondiale nel 1916. L’Italia seguì poco dopo e, dopo varie interruzioni, l’ora legale è stata introdotta stabilmente dal 1966.
I vantaggi economici ed energetici
Secondo i dati di Terna Spa, dal 2004 al 2022 l’Italia ha risparmiato circa 10,9 miliardi di kWh grazie all’ora legale, con un beneficio economico di circa 2 miliardi di euro. Solo nel 2023 il risparmio è stato stimato in 370 milioni di kWh, pari a circa 90 milioni di euro e a 170mila tonnellate di CO₂ evitate.
Negli ultimi anni, però, l’impatto del cambio d’ora sul risparmio energetico è diminuito, anche a causa della crescente diffusione delle fonti rinnovabili.
Il dibattito in Europa
Dal 2019 l’Unione Europea discute l’abolizione del doppio cambio orario. Alcuni Paesi del Nord Europa preferiscono l’ora solare, mentre quelli mediterranei – Italia compresa – spingono per mantenere l’ora legale per i vantaggi economici e turistici. Al momento, però, il cambio d’ora resta in vigore.
Il ritorno all’ora solare 2025 è fissato per la notte tra il 25 e 26 ottobre. Un cambiamento che ci regalerà un’ora di sonno in più, ma che avrà effetti sul nostro ritmo biologico e sulla percezione delle giornate. Nonostante il dibattito europeo, per ora l’Italia continuerà a spostare le lancette due volte l’anno.





