Nel carcere di Avellino scoperti e sequestrati 750 grammi di droga grazie all’intervento degli agenti della polizia penitenziaria. A darne notizia è la vice segretaria regionale del Sappe, Marianna Argenio, che ha ricostruito l’accaduto e lanciato un nuovo allarme sulla sicurezza degli istituti penitenziari. Secondo quanto riportato, la sostanza stupefacente sarebbe lanciata all’interno della casa circondariale tramite un drone, poi rinvenuto sui tetti della struttura. L’episodio conferma un metodo ormai sempre più diffuso tra le organizzazioni criminali, che sfruttano dispositivi tecnologici per introdurre droga e oggetti non consentiti all’interno delle carceri.

Argenio ha sottolineato la gravità della situazione, evidenziando come l’uso dei droni rappresenti un fenomeno “consolidato e pericolosissimo”, che richiede un impegno costante da parte del personale penitenziario. Gli agenti, ha aggiunto, fronteggiano con “professionalità e sacrificio” una minaccia in continua evoluzione, che mette alla prova la sicurezza degli istituti detentivi e il loro corretto funzionamento.