Il sindaco di Pomigliano d’Arco, Raffaele Russo, è stato ascoltato ieri dalla Procura nell’ambito di un’indagine per presunta concussione. L’interrogatorio si è svolto alla presenza del suo legale, l’avvocato Gianmario Sposito, dinanzi al sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Henry John Woodcock, e al magistrato della Procura di Nola, Francesca Paola Colonna Romano.
L’episodio contestato: la telefonata durante un incontro istituzionale
L’accusa riguarda una telefonata in vivavoce effettuata dal sindaco durante un tavolo di confronto con sindacati, assessori comunali e alcuni lavoratori della clinica ex Meluccio – San Felice. La conversazione con i titolari della struttura sanitaria, finalizzata – secondo la difesa – a chiedere il ritiro di alcuni licenziamenti, è ritenuta dagli inquirenti potenzialmente configurabile come atto concussivo.
Secondo quanto riferito in un comunicato diffuso in serata, l’intervento del sindaco sarebbe sollecitato da una richiesta formale della Funzione Pubblica Cisl, che chiedeva il suo coinvolgimento per affrontare la vertenza occupazionale.
La difesa: «Nessuna pressione indebita, solo tutela dei lavoratori»
Il legale del primo cittadino ha chiarito che l’azione di Russo si è svolta in un contesto pubblico e istituzionale, alla presenza di più soggetti, senza intenti intimidatori o pressioni improprie. Lo stesso sindaco avrebbe fornito piena collaborazione e spiegazioni dettagliate nel corso dell’interrogatorio.
Intercettazioni e inchieste parallele: il contesto investigativo
Resta da chiarire il motivo per cui il telefono del sindaco fosse sottoposto a intercettazione preventiva. Questo elemento lascia intendere la possibile esistenza di ulteriori filoni d’indagine a suo carico. Dai documenti notificati a Russo, emergerebbero due procedimenti distinti: uno avviato dalla magistratura ordinaria e l’altro dalla Direzione Distrettuale Antimafia.
L’amministrazione comunale di Pomigliano d’Arco risulta da tempo oggetto di attenzione da parte delle autorità giudiziarie. In queste settimane è attesa anche una decisione in merito a un eventuale scioglimento del Consiglio comunale, ipotesi legata a presunti condizionamenti da parte della criminalità organizzata.
Presunzione di innocenza
Come previsto dalla legge, Paolo Russo resta pienamente titolare della presunzione d’innocenza fino a eventuale condanna definitiva. L’evolversi delle indagini e gli sviluppi futuri chiariranno l’effettiva portata dei fatti contestati.