Dal 1° agosto 2025, entra in vigore un aumento dei pedaggi autostradali che interesserà tutte le categorie di veicoli. La misura è stata introdotta attraverso un emendamento al Decreto Infrastrutture, con l’obiettivo di garantire una maggiore sostenibilità economica per Anas, l’ente che gestisce una parte rilevante della rete stradale italiana.
L’entità dell’aumento
L’intervento prevede un incremento di 1 millesimo di euro per ogni chilometro percorso. Il rincaro riguarda tutte le classi di pedaggio:
Classi A e B: automobili, motocicli, SUV, camper;
Classi 3, 4 e 5: mezzi pesanti e veicoli commerciali suddivisi in base al numero di assi.
In termini pratici, l’aumento corrisponde a 1 euro ogni 1.000 chilometri percorsi, una cifra che, pur contenuta, assume rilevanza per chi percorre regolarmente lunghe tratte.
Perché aumentano i pedaggi
Secondo quanto riportato nella relazione tecnica allegata all’emendamento, il rincaro ha lo scopo di coprire il crescente fabbisogno finanziario di Anas, quantificato in circa 90 milioni di euro annui. Le principali cause di questo fabbisogno sono:
L’ampliamento della rete stradale gestita da Anas;
L’aumento dei costi per l’illuminazione pubblica e altri servizi di manutenzione;
Spese non coperte dall’attuale Contratto di Programma tra Anas e lo Stato.
Il fabbisogno supplementare è stimato in linea con quanto previsto dal Contratto di Programma 2021-2025, approvato dal CIPESS (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile) il 21 marzo 2024 e successivamente registrato dalla Corte dei Conti.
Le prospettive per il 2025
A partire dal 2025, i costi per Anas aumenteranno ulteriormente in seguito all’integrazione di nuove tratte stradali regionali, note come “strade di rientro”, provenienti dalle regioni Veneto e Piemonte. Questo ampliamento richiederà ulteriori risorse, che saranno in parte coperte attraverso l’incremento del canone annuo collegato ai pedaggi.