Una notizia carica di significato e memoria arriva dall’EAV (Ente Autonomo Volturno): Giuseppe Della Corte, figlio del vigilante Franco Della Corte, ucciso brutalmente nella stazione di Scampia il 16 marzo 2018, sarà assunto nell’azienda di trasporto pubblico campana. Ad annunciarlo è il presidente Umberto De Gregorio attraverso un post sui social.

Superato il concorso per categorie protette
Giuseppe ha superato un concorso riservato alle categorie protette, e grazie a questo risultato entrerà a far parte dell’organico EAV. Una notizia che non rappresenta solo un’opportunità lavorativa, ma anche un gesto simbolico di continuità e giustizia morale verso la memoria del padre.

De Gregorio: “Franco non è mai stato dimenticato da EAV e dalla Regione Campania”
Nel post pubblicato da De Gregorio si legge:

“Il figlio di Franco Della Corte, Giuseppe, sarà infatti assunto in EAV. Franco non è mai dimenticato, né da noi né dalla Regione Campania.”

Un ricordo tangibile dell’impegno a non dimenticare è anche il parco giochi attrezzato dedicato a Franco Della Corte, inaugurato anni fa all’interno della stazione di Scampia, proprio dove finì purtroppo assassinato mentre era in servizio.

Nuove dediche nelle stazioni per le vittime della camorra
Il presidente EAV ha inoltre proposto di intitolare due stazioni della metropolitana in costruzione, Miano e Di Vittorio, alla memoria di altre due vittime innocenti della camorra:

Attilio Romanò, ucciso per errore nel 2005 a Secondigliano

Gianluca Cimminiello, giovane barbiere assassinato nel 2009 a Miano

“Ci piacerebbe che quelle due stazioni ricordassero il sacrificio di Attilio e Gianluca”, ha dichiarato De Gregorio.

Una memoria viva contro la violenza
La vicenda di Franco Della Corte e l’assunzione del figlio Giuseppe rappresentano un segno di riconoscimento e di impegno civile, in una città che continua a lottare per la legalità e la memoria delle vittime innocenti. Intitolare spazi pubblici a chi ha pagato con la vita la violenza criminale diventa non solo un gesto simbolico, ma anche un messaggio educativo per le nuove generazioni.