Ha segnato inevitabilmente la nostra vita, qualcuno ha deciso di dimenticare, in tanti, invece, ricordano proprio tutti di quel periodo. Che sia stata una bella esperienza o meno, la Maturità segna un passaggio estremamente importante. E questa settimana non si fa che parlare di tracce e paure. Ma noi sappiamo chi è il Padre dell’Esame che fa battere il cuore di migliaia di studenti in Italia, ogni anno?

L’Esame di Maturità è nato nel 1923, con la Riforma Gentile, voluta dal ministro dell’Istruzione dell’epoca, Giovanni Gentile. La riforma introdusse l’esame di Stato come strumento di valutazione finale per gli studenti delle scuole secondarie.

Giovanni Gentile, filosofo e politico italiano, è considerato, dunque, il padre della Maturità. La sua riforma ebbe un impatto significativo sul sistema educativo italiano.

Nel corso degli anni, l’Esame di Maturità ha subito diverse modifiche. Negli anni ’60 e ’70, l’esame è stato reso più accessibile e democratico. Negli anni ’90, sono state introdotte le prove scritte e orali. La riforma del 2018 ha apportato ulteriori modifiche, riducendo le prove scritte e introducendo una prova orale più approfondita.

L’Esame di Maturità rappresenta un importante traguardo per gli studenti italiani. La sua storia riflette l’evoluzione del sistema educativo italiano e le diverse filosofie educative che si sono succedute nel tempo. Oggi, l’Esame di Maturità rimane un importante strumento di valutazione finale per gli studenti delle scuole secondarie.

L’Esame di Maturità ha una lunga storia che risale al 1923. La Maturità nasceva, in Italia, tra le due guerre mondiali. Il termine Maturità deriva dal latino maturitas (“maturazione, saggezza, sviluppo completo”) e viene utilizzato anche in altri Stati europei, sia in modo formale che colloquiale.