Il Gioco dell’Oca “del Pellegrino” è un originale percorso nato come scrittura collettiva della classe terza media della scuola “Alcide De Gasperi” di Cutigliano (Pistoia), guidata dalla prof.ssa Gianna Tordazzi, nell’ambito della ricerca- azione di Indire, l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa.

Indire è un ente di ricerca del Ministero dell’istruzione italiano. L’istituto svolge attività di ricerca in ambito educativo mediante la sede centrale a Firenze e le articolazioni territoriali.

Il Gioco dell’Oca del Pellegrino, è frutto di un lungo lavoro di esplorazione, creatività e confronto, il progetto ha coinvolto studenti, insegnanti, ricercatori ed esperti in una narrazione corale ispirata agli antichi cammini dei pellegrini, con lo sfondo della montagna pistoiese – terra di memorie, tradizioni e spiritualità.

L’idea ha preso forma a partire dalla sperimentazione “Sentieri e Linguaggi. Un racconto corale sulla via dei pellegrini”, ideata da Francesca Caprino, ricercatrice INDIRE, e integrata nelle ricerche dell’Istituto dedicate al patrimonio storico-culturale come strumento educativo. Il progetto ha unito in un’esperienza immersiva e multidisciplinare il fascino del racconto storico con l’espressività dei linguaggi contemporanei, come quello cinematografico.

«Fin dall’inizio è stato chiaro che non si trattava solo di trasmettere contenuti, ma di portare i ragazzi ‘nel cuore delle cose’. Nasce così un laboratorio all’aria aperta, tra escursioni, attività di educazione ai media e produzione di audiovisivi, in cui le discipline – storia, arte, scienze, educazione civica, geografia, letteratura, si intrecciano in un’unica esperienza didattica integrata». A parlare è Pamela Giorgi, coordinatrice scientifica per INDIRE delle attività sul patrimonio e curatrice di questa edizione del Gioco dell’Oca. Le sue parole sintetizzano l’approccio innovativo e multidisciplinare che ha guidato l’intero progetto.

Il territorio scelto, la montagna pistoiese, attraversato da cammini spirituali come il Cammino di San Bartolomeo, la Via Francigena e la Romea Strata, ha rappresentato un vero “set cinematografico” per i ragazzi.

Muniti di smartphone e tanta curiosità, gli studenti hanno documentato il territorio e le sue storie, affiancati da professionisti come l’alpinista e scrittore Federico Pagliai e il regista Francesco Corsi, oltre che da numerosi docenti e formatori coinvolti anche attraverso webinar.

Il progetto si è intrecciato con un’altra iniziativa di ricerca INDIRE, “la scuola allo schermo” nata durante la pandemia con l’obiettivo di portare il cinema indipendente nelle scuole delle aree interne, e coordinata dalle ricercatrici Pamela Giorgi e Jose Mangione. Un’occasione per riflettere su nuove metodologie didattiche capaci di affrontare l’isolamento geografico e lo spopolamento con strumenti innovativi e inclusivi.