Intorno alle ore 6:00 del mattino di martedì 10 giugno, una sparatoria ha scosso la tranquillità della contrada Lamia, zona rurale di Dugenta, in provincia di Benevento. Alcuni colpi, probabilmente esplosi da una carabina, hanno raggiunto una Fiat Panda 4×4 parcheggiata nei pressi di un fondo agricolo.
All’interno del veicolo si trovavano due giovani uomini, entrambi poco più che trentenni. Uno dei due ha riportato una grave ferita alla mano, con l’amputazione di un dito, ma dopo le cure all’ospedale di Benevento è stato dimesso. L’altro, invece, è stato colpito all’addome: trasportato d’urgenza in codice rosso all’ospedale di Caserta, è stato sottoposto a un intervento chirurgico e resta attualmente in prognosi riservata.
Identificato e arrestato un uomo di 53 anni
A seguito delle indagini, coordinate dalla Procura di Benevento con il sostituto procuratore Marilia Capitanio, i carabinieri della Compagnia di Montesarchio, con il supporto del Nucleo Investigativo Provinciale, hanno arrestato un uomo di 53 anni, residente in zona.
L’uomo ha dichiarato di aver sparato credendo si trattasse di cinghiali o altri animali selvatici nei pressi della propria proprietà. Tuttavia, la dinamica e la gravità dell’accaduto sollevano numerosi interrogativi sulla gestione delle armi da fuoco in ambito privato e venatorio.
Il commento politico: “Non si può sparare per errore”
L’episodio ha provocato una dura reazione da parte del deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ha espresso profonda preoccupazione per l’accaduto:
“Sparare ‘per errore’? Mi sembra del tutto inverosimile. Uno dei due ragazzi sta lottando tra la vita e la morte, l’altro ha subito ferite gravissime, mentre chi ha sparato è tranquillamente a casa. Questo episodio dimostra quanto possa essere pericolosa la concessione superficiale delle armi da fuoco. Sempre più spesso, in nome della caccia, assistiamo ad azioni da parte di veri e propri killer ambulanti.”
Secondo Borrelli, è necessaria una stretta normativa sulla detenzione e l’uso delle armi, soprattutto in contesti non controllati e lontani dalla caccia regolamentata. “È inaccettabile che si possa scambiare un’automobile e due persone per dei cinghiali”, ha concluso.
Le indagini proseguono
Nel frattempo, le forze dell’ordine stanno proseguendo le indagini per chiarire con esattezza la dinamica dei fatti, anche attraverso rilievi balistici e testimonianze locali. Sarà fondamentale determinare se si sia trattato davvero di un errore o di un atto doloso mascherato da incidente.