Ogni anno in Italia si stampano tra i 20 e i 30 miliardi di scontrini fiscali, generando un consumo stimato di quasi mezzo milione di tonnellate di carta. Si tratta, peraltro, di carta termica, non riciclabile, con un impatto ambientale rilevante.
Per rispondere a questa problematica, il Governo italiano sta lavorando a un piano graduale di eliminazione degli scontrini cartacei, sostenuto in particolare da Fratelli d’Italia. L’obiettivo è ridurre progressivamente l’uso di ricevute stampate, puntando sulla digitalizzazione e su sistemi di tracciamento elettronico.
Quando partirà la transizione
Secondo quanto previsto, il processo avrà inizio nel 2027, coinvolgendo in una prima fase i grandi supermercati e le catene della GDO. Successivamente, entro il 2029, la misura sarà estesa anche ai negozi di quartiere e alle attività commerciali di piccole dimensioni.
Un cambiamento necessario
La riduzione degli scontrini cartacei non rappresenta soltanto una misura ambientale, ma anche una semplificazione fiscale e una modernizzazione del sistema dei pagamenti e della fatturazione. I consumatori potranno ricevere i propri scontrini in formato digitale, ad esempio via app, e-mail o tramite i sistemi integrati nei registratori di cassa.
Impatto e vantaggi
Risparmio ambientale: eliminazione progressiva della carta termica e riduzione dei rifiuti;
Semplificazione per gli esercenti: minori costi di stampa e gestione;
Tracciabilità e trasparenza: maggiore controllo fiscale attraverso canali digitali.
Si tratta di un cambio di paradigma che allinea l’Italia alle pratiche già in uso in altri Paesi europei, dove il digitale sostituisce sempre più spesso la carta, anche nella vita quotidiana.