Un nuovo episodio di violenza ha coinvolto il deputato Francesco Emilio Borrelli, noto per il suo impegno contro la criminalità. L’aggressione è avvenuta nella zona di Camaldoli, nei pressi dell’ospedale Monaldi a Napoli.
Secondo quanto denunciato dallo stesso Borrelli in una diretta su Facebook, una donna – dopo una discussione accesa – lo avrebbe colpito al volto, rompendogli gli occhiali, per poi lanciare sampietrini contro di lui e i due agenti della scorta. Il video dell’aggressione è diventato virale sui social, sollevando un’ondata di indignazione.
«Mi ha colpito in faccia, mi ha rotto gli occhiali. Va denunciata» ha dichiarato il deputato in diretta.
Enrico Rizzi: “Lo Stato non può restare a guardare”
A commentare l’episodio è stato anche l’attivista Enrico Rizzi, che ha espresso solidarietà al deputato e ai membri della scorta:
«Solidarietà all’on. Borrelli e ai suoi agenti. È inaccettabile che un rappresentante dello Stato venga aggredito da elementi legati alla criminalità. Lo Stato deve garantire la sua sicurezza».
Rizzi ha inoltre ricordato come, a seguito di un’aggressione avvenuta meno di un mese fa, il prefetto di Napoli avesse promesso un rafforzamento della scorta per il deputato.
«Che fine ha fatto quella promessa? Due agenti non bastano in un territorio così complesso».
Sicurezza sotto accusa: ancora solo due agenti in servizio
Nonostante le promesse istituzionali, la scorta di Borrelli resta composta da soli due agenti, un numero giudicato insufficiente per garantire l’incolumità del parlamentare in contesti ad alto rischio come quelli denunciati. La questione della sicurezza dei rappresentanti dello Stato torna quindi al centro del dibattito, soprattutto in territori dove la criminalità è ancora fortemente radicata.