Un nuovo incentivo pensato per chi ha maturato i requisiti per la pensione anticipata: lo Stato premia con un aumento in busta paga fino a 600 euro mensili i lavoratori che scelgono di continuare a lavorare. Un’opportunità vantaggiosa che si basa su un principio semplice: solidarietà reciproca tra cittadini e Stato.

Cos’è il Bonus Giorgetti e chi può richiederlo?
Il cosiddetto Bonus Giorgetti prende il nome dal Ministro dell’Economia in carica e rappresenta l’evoluzione di una misura introdotta anni fa sotto la guida del compianto Roberto Maroni. Si tratta di un incentivo economico rivolto a quei lavoratori che, pur avendo diritto alla pensione anticipata, decidono di restare ancora nel mercato del lavoro.

Categorie beneficiarie:

Lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata con Quota 103 (almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi) entro il 31 dicembre 2025.

Chi ha già raggiunto i requisiti per la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne), indipendentemente dall’età anagrafica.

Come funziona il bonus: più soldi in busta paga, meno contributi versati
Chi aderisce alla misura riceve un aumento netto mensile pari alla quota di contributi previdenziali IVS che normalmente sarebbe a carico del datore di lavoro. Questi soldi, invece di essere versati all’INPS, vengono erogati direttamente al lavoratore, esentasse.

Esempio pratico:

Un lavoratore con reddito lordo annuo di 40.000 euro può ricevere circa 575 euro netti in più al mese, pari a oltre 6.900 euro annui.

Qual è la contropartita? Rimandare la pensione
Il “prezzo” da pagare per accedere al bonus è semplice: rinunciare temporaneamente alla pensione anticipata. In pratica, si resta al lavoro anche se si hanno già i requisiti per smettere. Una scelta che lo Stato premia economicamente, riconoscendo il contributo del lavoratore al sistema.

Naturalmente, più si è vicini all’età pensionabile, più il bonus si riduce, poiché il periodo di “rinuncia” è più breve.

Cosa cambia sulla pensione futura?
Dal momento che i contributi non vengono più versati all’INPS ma pagati direttamente al lavoratore:

Il montante contributivo futuro sarà leggermente inferiore.

La pensione futura potrebbe subire una modesta riduzione, limitata alla componente contributiva.

Come fare domanda per il bonus?
La richiesta va inoltrata attraverso il sito dell’INPS:

Accedi con SPID, CIE o CNS.

Segui il percorso dedicato alla verifica dei requisiti per il posticipo pensionistico.

In alternativa, è possibile farsi assistere da un CAF o patronato.