Tre avvocati sono stati arrestati nell’ambito di una vasta inchiesta sull’immigrazione clandestina che ha scosso l’area vesuviana. L’accusa è di aver falsificato documenti e dati per regolarizzare illegalmente lavoratori immigrati, con pratiche che potevano fruttare fino a 10.000 euro ciascuna. I legali coinvolti operavano per conto di tre CAF (Centri di Assistenza Fiscale) ora sotto la lente d’ingrandimento della Procura.
I Nomi degli Avvocati Coinvolti nell’Operazione
La misura cautelare firmata dal GIP Maria Laura Ciollaro rivela i nomi dei professionisti finiti in manette:
Vincenzo Sangiovanni (classe 1983): Ritenuto il capo di un’associazione criminale. Secondo gli inquirenti, Sangiovanni era a capo di un’organizzazione dedita al reperimento di identità digitali. Queste venivano poi caricate sulle piattaforme ministeriali per creare falsi posti di lavoro e permessi di soggiorno formalmente validi. L’avvocato si sarebbe avvalso della collaborazione di alcuni membri del suo studio.
Gaetano Cola (classe 1988) e Aniello Annunziata (classe 1986): Questi due avvocati sono accusati di far parte di una diversa associazione per delinquere, aggravata dalla finalità mafiosa. La loro posizione è collegata a quella di due soggetti ritenuti vicini al clan Fabbrocino. In particolare, Annunziata avrebbe collaborato con Gennaro Maturo (classe 1971), fratello di Francesco Maturo, elemento di spicco dello stesso clan.
Coinvolgimenti e Sviluppi dell’Indagine
L’inchiesta ha rivelato ramificazioni sorprendenti, coinvolgendo anche figure professionali insospettabili:
Melanie Seeber (classe 1986): Vigilessa in servizio presso la polizia municipale di Bolzano. La donna è accusata di aver procacciato nominativi di extracomunitari, sfruttando proprio il suo ruolo istituzionale.
Mario Nippoli (41 anni): Poliziotto in servizio a Poggioreale, Napoli. Attualmente agli arresti domiciliari, Nippoli avrebbe avuto il compito di inserire le richieste di accesso al portale informatico, utilizzando le identità digitali che gli venivano fornite dall’avvocato Sangiovanni.
L’operazione evidenzia una rete complessa e ben organizzata, che ha sfruttato falle nel sistema e la complicità di diverse figure per gestire un florido giro d’affari illegale legato all’immigrazione. Le indagini proseguono per delineare l’esatto quadro delle responsabilità e scoprire eventuali ulteriori collegamenti.